NotiziePotete leggere MuseoOggi.it anche su Mastodon!

Potete leggere MuseoOggi.it anche su Mastodon!

Cioè? Che cosa è Mastodon? Forse qualcuno dei nostri lettori scoprirà adesso una nuova accezione di questo termine latino che sta comunemente a indicare diverse specie di proboscidati. Ma in questo caso non si tratta di animali. Si tratta invece di un social network di nuova concezione. Mastodon è infatti «un’altra» piattaforma delle numerose disponibili, assimilabile per funzionamento a Facebook, Twitter etc. ma con una enorme, basilare, differenza: è una piattaforma «non commerciale». Cosa significa?

Forse non tutti sanno che… (breve spiegazione su cosa sono veramente i social network)

Facebook, Instagram, Twitter etc sono definite anche piattaforme commerciali, perché «vendono» spazi pubblicitari a inserzionisti che vogliono raggiungere gli utilizzatori di quel social network. Il mercato è fiorente: quale azienda potrebbe non desiderare di mostrare i propri beni o servizi solo a chi può essere maggiormente interessato all’acquisto, massimizzando così il ritorno sull’investimento pubblicitario? È davvero un sogno divenuto realtà ed è esattamente questa la proposta dei diversi social commerciali: conoscono in grande dettaglio il comportamento e gli interessi degli utenti che utilizzano le loro piattaforme, quindi monetizzano questa loro conoscenza offrendo la possibilità ad aziende e inserzionisti di raggiungere con grande precisione potenziali acquirenti. Questo aspetto di profilazione a fini pubblicitari è una parte fondamentale del funzionamento dei social commerciali, tuttavia sebbene sia un’informazione di dominio pubblico – e ben indicata nei termini e condizioni di utilizzo che accettiamo al momento dell’iscrizione – la consapevolezza degli utenti al riguardo sembra ancora limitata. Anche per questo un pioniere della tecnologia come Jaron Lanier ha scritto alcuni anni fa un pamphlet long-form dal titolo provocatorio «10 ragioni per abbandonare i social networks».
Per l’ignaro utente che sentisse parlare di questi temi per la prima volta l’effetto potrebbe essere un po’ straniante, ma la questione è molto semplice: da decenni ormai questo è uno dei più diffusi meccanismi con cui funziona la pubblicità online. Fase uno «analisi del comportamento online degli utenti», fase due «vendita di spazi pubblicitari a terzi».

Non è nostra intenzione fare qui una critica di questo sistema, che riteniamo abbia anche vantaggi sia per gli utenti sia per gli inserzionisti, se utilizzato consapevolmente. Anche noi di MuseoOggi.it siamo presenti su Facebook e Linkedin, e crediamo che queste piattaforme rappresentino degli strumenti formidabili per raggiungere lettori interessati ai nostri contenuti.

Tuttavia (e veniamo al punto).

Tuttavia, crediamo che sia oltremodo salutare frequentare spazi online dove non ci sia profilazione dall’alto, e incoraggiarne la crescita. Spazi dove cioè il fatto di aver pubblicato un selfie mentre ammiriamo un quadro in un museo non ci renderà poco dopo destinatari di pubblicità che cerchino di «piazzarci» qualcosa sul tema arte-mostre-musei. Mastodon è nato appunto per questo. È una piattaforma che non vi osserva per analizzare il vostro comportamento e poi monetizzarlo. Ha praticamente le stesse caratteristiche dei social network commerciali ma i post (che su Mastodon sono chiamati “Toots”) pubblicati dagli altri utenti che state seguendo o quelli che ottenete dai risultati di una ricerca appariranno sulla vostra bacheca semplicemente in ordine cronologico, senza filtri o sponsorizzazioni più o meno apparenti.

A differenza delle note piattaforme commerciali che hanno una gestione completamente centralizzata da parte delle aziende che ne hanno la proprietà, Mastodon fa parte di quello che oggi viene definito “Fediverso” ovvero un insieme di sistemi “federati” che sono in grado di interagire tra di loro e scambiare informazioni mantenendo allo stesso tempo un’autonomia.

Il Fediverso…in pratica cosa vuol dire? Diverse cose:

Su Mastodon potete/dovete scegliere un server su cui creare il vostro account (che è un po’ come dire scegliete il quartiere in cui volete stabilirvi), i server sono tutti collegati tra di loro dalla rete di Mastodon e voi potrete trovare e seguire chiunque o qualunque argomento anche su altri server.

Che avete molto più controllo sui vostri dati, perché potete ad esempio scegliere il server su cui andate a creare l’account anche in base alla localizzazione geografica.

Che in qualunque momento potrete spostare il vostro account su un’altro server portandovi dietro tutti i vostri contenuti e i vostri contatti senza perdere assolutamente nulla, in linea con la filosofia che i dati sono vostri e avete il diritto di disporne come volete.

L’elenco dei server è veramente lungo, potete consultarlo qui, ce ne sono moltissimi dedicati anche ad argomenti o comunità specifiche. Noi abbiamo scelto il principale server italiano di Mastodon, mastodon.uno e l’indirizzo completo del nostro profilo è https://mastodon.uno/@museooggi

L’uso di Mastodon è gratuito, ma allo stesso tempo chi mette a disposizione il server sostiene dei costi, e generalmente fa appello alle donazioni degli utenti per coprirli i costi operativi. Anche donazioni simboliche di un centesimo di euro (letteralmente) sono già sufficienti per l’utente singolo. D’altronde, come recitava una vecchia battuta «se il prodotto è gratis, il prodotto sei tu».

Ci sembra un approccio libero e rispettoso, questo ci piace molto e abbiamo voluto sostenerlo con la nostra presenza. Vi invitiamo a scoprire di più e, se volete, a iscrivervi.
Per iniziare potete leggere sul sito ufficiale Mastodon e poi naturalmente seguire il nostro profilo https://mastodon.uno/@museooggi . A presto!

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